L’Anello del Poset

La storia
Fino agli inizi anni ’80 non era possibile raggiungere in macchina la località Poset, che si trova sotto il Monte Vallina, ad una quota di 910 metri. Questo idillico gruppo di case con una vista meravigliosa sulla pianura e perfino la laguna di Venezia era raggiungibile solo a piedi lungo due sentieri. Il primo e più antico, che partiva da Riva Grassa, il secondo, meno impegnativo e più breve incominciava sotto i Mas a Milies, subito dopo l’osteria da Romolet. Esso proseguiva diritto per alcune centinaia di metri fino alle case Berra per poi svoltare a sinistra, da qui con poca salita si arrivava alle case dei Mei (Poset). Lungo i pendii soleggiati sopra Milies diversi erano i casolari sparsi adibiti un tempo alla fienagione o pascolo estivo, dopo il loro abbandono avvenuto negli anni ’50 è cresciuto in fretta un ottimo bosco di piante miste, non da meno i pini, che erano stati piantati dalla forestale. Agli inizi degli anni ’80 si decise di costruire una strada bianca, che desse accesso alla montagna anche in caso di incendio. Questa strada arriva oggi fino al Col da Fì per dare accesso anche al Monte Vallina e poco prima ad una curva ad angolo retto si snoda a sinistra portando alle case di borghetto Poset. Il percorso che partiva dai Mas venne così abbandonato e la natura se ne appropriò.

Progetto dell’associazione
L’intento della Associazione Culturale Borgo Milies è quello di rendere ancora agibile questo bel tratto, che si snoda pianeggiante lungo il bosco e lo attraversa permettendo delle bellissime vedute su Milies ma anche sui monti opposti Molvine e Cesen. Nell’ inverno passato (2021-22) alcuni soci hanno fatto una traccia, pulendo il sentiero dagli alberi caduti. Ci sono ancora molti lavori da eseguire, che ci ripromettiamo di ultimare nei prossimi mesi.

Proseguimento lavori
Durante l’estate abbiamo pulito dai rovi un lungo tratto del percorso che parte dalle case Berra e abbiamo ppoi proseguuito con la rimozione degli alberi caduti raggiungendo le case Poset. Sono stati messi in sicurezza con delle piccole palizzate in legno alcuni tratti scivolosi. Tutto il tragitto nel bosco è stato segnalato con delle banderole di plastica bianco-rosso e con dei segni rossi sugli alberi e sui sassi. In primavera proseguiremo con la stabilizzazione del fondo terreno, dopodiché seguirà la posa della cartellonistica.

Al Capitel del Santo
Lungo il percorso dell’Anello del Poset, circa a metà, si trovano le case del Poset e vicino ad esse al capitel del Santo, che venne costruito dalla famiglia Montagner Giovanni con l’aiuto del fratello Antonio nel 1920 per grazia ricevuta. Il capitello venne dedicato alla Madonna del Rosario di Pompei, la cui immagine fu appesa al centro del sito votivo, sui lati a destra e a sinistra di esso vennero inserite le immagini di Sant’Antonio Abate e il crocifisso. Nell’ambito del ripristino dell’antico sentiero che collegava la località Poset a Milies, come associazione culturale, abbiamo il grande desiderio di sostituire il santino all’interno dell’edicola votiva con un dipinto della Madonna del Rosario di Pompei fatto a mono da un artista del nostro territorio. Per affrontare la spesa, dati gli elevati costi di ripristino del sentiero abbandonato da circa 40 anni e della cartellonistica richiesta, siamo costretti a rivolgersi ai privati e alle ditte locali per raccogliere i fondi necessari.
Inaugurazione del Capitello sui Mas
8 agosto 2021


Domenica 8 agosto è stata benedetta da don Gabriele, parroco di Segusino, la nuova pala eseguita in base alla ricostruzione dell’esistente. La cerimonia, che è stata allietata dai canti della corale di San Liberale di Rustega di Camposampiero ha visto la presenza di molte persone, accompagnate dal gruppo Nordic Walking di Segusino. La ricostruzione della pala era stata eseguita dalla dott.Giulia Gabellone e il maestro Mariano Donadini di Valdobbiadene, che vanta il Riconoscimento Mondiale Pantheon d’Oro Targa, ne ha eseguito il dipinto. La pala originale è stata messa in sicurezza al fine di non ricevere più ingiurie climatiche e alla dovuta distanza è stata poi posta la nuova.







Mas come la parola stessa lo rivela significa grosso blocco o frammento di roccia. Sopra Milies, lungo i pendii meridionali del Monte Doc, c’è una località che si chiama “I Mas de Vese”. In questa proprietà si trova un capitello. Pochi, attualmente, sono a conoscenza del Capitello sito sui Mas, esso infatti si trova in mezzo al bosco, dove un tempo l’erba veniva falciata e le capre andavano al pascolo. Oggi nel territorio incolto ed abbandonato crescono larici, faggi, frassini ed abeti.
L’Associazione culturale Borgo Milies in accordo con il proprietario del terreno si è prefissata di restaurare il sito di culto e renderlo accessibile al pubblico, affinché gli escursionisti vi possano far visita e sostare in un momento di raccoglimento nel luogo, un tempo, devoto alla popolazione locale.
Dopo alcuni mesi di studio e lavori abbiamo incominciato con successo a riparare il tetto della struttura. Esso riportava un buco nell’ala sinistra, dove addirittura avevano fatto il nido i ghiri.




Le pareti esterne erano marce, la muratura si sgretolava e lasciava infiltrare molta umidità che, ha intaccato in modo alquanto visibile la pala. Il dipinto è stato ulteriormente danneggiato anni fa, probabilmente nell’intento di qualche persona di arginare un buco esistente nella muratura. L’affresco rappresentante Maria, un santo, che porta un giglio alla sua destra, ed al centro un bambino di circa 8 onni. Dopo attente osservazioni nel santo si è riusciti ad identificare la figura di San Giuseppe. Sembra quasi che l’autore abbia riportato sulla parete la figura di uno di quei santini, che erano molto diffusi anni fa. I credenti li tenevano in mano e pregavano affinché un loro desiderio andasse a buon fine. A Milies erano diffuse le rogazioni e si svolgevano con un corteo che partiva dalla chiesetta di Santa Maria Ausiliatrice in direzione dei capitelli. I partecipanti pregavano e chiedevano a Dio e ai santi, soprattutto a Sant’Antonio, un proficuo raccolto ed invocavano la pioggia nei periodi di siccità.





Prossimamente taglieremo alcuni cespugli ed alberi che circondano il capitello, affinché ci sia una maggiore circolazione d’aria ed i raggi di sole possano filtrare dentro il bosco, che accerchia il sito.